Nell’ultimo decennio è stata presentata l’opzione dell’embolizzazione delle arterie prostatiche per trattare l’ipertrofia prostatica benigna e i sintomi da essa derivanti.
Il principio su cui si basa è quello di arrestare il rifornimento arterioso all’adenoma prostatico, interrompendo il circolo che sostiene la proliferazione cellulare.
Ha dimostrato di essere in grado di diminuire il volume della ghiandola, quel tanto da essere sufficiente a risolvere la sintomatologia e a migliorare la qualità della vita, in un modo molto più sicuro dei trattamenti chirurgici.
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Il fattore V di Leiden è una comune malattia genetica ereditaria che può aumentare il rischio di sviluppare coaguli di sangue anomali (trombofilia), di solito nelle vene [Fig.1].
Fig.1 Aggregazione piastrinica. Rappresenta il momento iniziale della formazione di un trombo in caso di ferite o d’infiammazioni. In casi patologici, come in questa malattia, l’aggregazione può non fermarsi al momento opportuno, ma evolvere fino a formare coaguli anomali. Talvolta, questi coaguli possono diventare sintomatici per l’ostacolo che determinano al flusso venoso
La maggior parte delle persone con fattore V di Leiden non sviluppano mai coaguli anomali. Tuttavia, alcune persone con fattore V di Leiden sviluppano coaguli che portano a lungo termine, problemi di salute o possono diventare pericolosi per la vita.
Sia gli uomini che le donne possono avere il fattore V Leiden, ma le donne possono avere una maggiore tendenza a sviluppare coaguli di sangue durante la gravidanza o durante l’assunzione di ormoni estrogeni. Se si dispone di fattore V di Leiden e si hanno coaguli di sangue, i farmaci possono ridurre il rischio di sviluppare coaguli aggiuntivi e consentono di evitare le complicanze potenzialmente gravi.
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I fibromi uterini, o miomi, sono tumori benigni delle cellule muscolari liscie dell’utero. La Radiologia Interventistica propone un metodo mininvasivo per trattare i fibromi uterini: l’embolizzazione dei fibromi uterini.
Tutti sono abbondantemente irrorati e vascolarizzati;
Sulla base della localizzazione negli strati dell’utero sono classificati in: sottosierosi, intramurali e sottomucosi.
i sottomucosi sono maggiormente responsabili dei sanguinamenti intensi e copiosi e d’infertilità – gli intramurali sono maggiormente responsabili dei dolori addominali e delle metrorragie – i sottosierosi dei sintomi da compressione.
La terapia medica si basa sugli analoghi dell’ormone che rilascia le gonadotropine, per indurre una ovariectomia, o con i progestinici per controllare i fenomeni emorragici; ha un effetto temporaneo di riduzione del volume dei fibromi, in vista della soluzione chirurgica.
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Strategie e materiali per il trattamento dell’embolia polmonare. Dott. Stefano PIERI – dott. Paolo Agresti [U.O.C. Radiologia Interventistica Az. Osp. “S.Camillo-Forlanini” – ROMA].
Il quadro clinico è causato da un embolo migrato da un trombo, formatosi a livello delle vene degli arti inferiori o della pelvi.
A seconda delle dimensioni dell’embolo, delle condizioni cardiache e del letto vascolare polmonare avremo differenti ripercussioni emodinamiche : embolia polmonare periferica, submassiva e massiva.
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Napoli , 14 marzo 2017 – Dr. Paolo Agresti, Dr. Stefano Pieri
L’uropatia ostruttiva è caratterizzata da:
- presenza di un ostacolo allo scarico dell’urina in un punto qualsiasi della via escretrice, con conseguente insorgenza di una resistenza al normale deflusso
- aumento pressorio a monte di tale ostacolo al fine di mantenere un adeguato flusso di urina
- aumento della pressione all’interno del sistema collettore del rene.
Può essere : mono o bilaterale. Svilupparsi : rapidamente (acuta) o lentamente (cronica).
Le ostruzioni urinarie sono causate, più comunemente: quelle acute da calcoli, quelle croniche da neoplasie renali od ureterali e da progressivi restringimenti delle vie urinarie conseguenti a radioterapia od a interventi chirurgici.
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Opzioni terapeutiche avanzate: embolia polmonare
Il quadro clinico è causato da un embolo migrato da un trombo, formatosi a livello delle vene degli arti inferiori o della pelvi.
A seconda delle dimensioni dell’embolo, delle condizioni cardiache e del letto vascolare polmonare avremo differenti ripercussioni emodinamiche : embolia polmonare periferica, submassiva e massiva.
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Introduzione alla problematica clinica
Il varicocele e la sua associazione con l’infertilità maschile è riconosciuta da secoli. Il primo articolo che riportava il miglioramento dei parametri del liquido seminale e una gravidanza dopo la riparazione del varicocele è di Barwell nel 1885.
Maggiore attenzione alla correzione chirurgica del varicocele è stata data dopo l’articolo di Tulloch, che ha descritto il caso di un paziente azoospermico e con varicocele bilaterale che, dopo una varicocelectomia è tornato normospermico e la moglie ha concepito.
Il varicocele è una dilatazione delle vene del plesso pampiniforme, all’interno del funicolo spermatico; l’incidenza della malattia varia da studio a studio, ma si localizza in un 14-16 % della popolazione globale; tale percentuale cresce nella popolazione infertile, arrivando ad un 40%.
La maggior parte degli studi riporta che circa il 78-93% dei varicoceli sono localizzati a sinistra; questo è stato messo in relazione al differente drenaggio tra i due lati.
Sebbene la maggior parte dei varicoceli siano a sinistra, i rimanenti (7-22%) sono bilaterali, con casi occasionali esclusivamente a destra.
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ROMA 16-19 Ottobre 2016, 91° Congresso nazionale SIGO
Approccio transbrachiale per il trattamento dei leiomiomi uterini con embolizzazione delle arterie uterine: preliminare esperienza clinica
Autori: Dott. Stefano Pieri, Marasca E, Moreschi E, Di Felice M, Calcagni M, Agresti P, Starita A. (Radiologia Interventistica
Az. Osp. “S.Camillo-Forlanini” – ROMA)
Embolizzazione dei fibromi uterini
I fibromi uterini, o miomi, sono tumori benigni delle cellule muscolari liscie dell’utero. Sulla base della localizzazione negli strati dell’utero sono classificati in: sottosierosi, intramurali e sottomucosi.
Fibroma uterino
Tutti sono abbondantemene irrorati e vascolarizzati; i sottomucosi sono maggiormente responsabili dei sanguinamenti intensi e copiosi e d’infertilità – gli intramurali sono maggiormente responsabili dei dolori addominali e delle metrorragie – i sottosierosi dei sintomi da compressione.
La terapia medica si basa sugli analoghi dell’ormone che rilascia le gonadotropine, per indurre una ovariectomia, o con i progestinici per controllare i fenomeni emorragici; ha un effetto temporaneo di riduzione del volume dei fibromi, in vista della soluzione chirurgica.
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Attuale evidenza: embolizzazione fibroma uterino
Nell’arco degli ultimo 10 anni, l’embolizzazione delle arterie uterine si è imposta nell’ambito delle soluzioni terapeutiche per la gestione del fibroma uterino. E’ un nuovo approccio, basata sull’intensa ischemia, che causa la necrosi del fibroma; prima di allora, i ginecologi conoscevano solo la terapia medica e quella chirurgica, isterectomia o miomectomia.
Dopo gli iniziali studi sulla sicurezza e sull’efficacia, cominciano a comparire studi sul miglioramento dei sintomi, sul miglioramento della qualità della vita, sulla comparazione dei risultati, sulla tecnica da impiegare e sui materiali da utilizzare, ma anche sulle problematiche della fertilità.
Le domande a cui dobbiamo dare una risposta sono:
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Il fibroma uterino o leiomioma uterino rappresenta la neoplasia ginecologica benigna più diffusa, presente fino al 30% della popolazione femminile, in età fertile.
La risonanza magnetica rappresenta la metodica d’immagini più accurata nell’identificare e localizzare i leiomiomi, grazie al maggiore campo visivo rispetto all’ecografia; inoltre, l’eccellente risoluzione di contrasto, specie nelle sequenze T2 pesate, permette una migliore visione delle varie zone in cui è suddiviso l’utero, potendo classificare le lesioni con maggiore accuratezza e precisione.
Sulla base della loro localizzazione topografica all’interno dell’utero, i fibromi sono classificati in sottomucosi, intramurali e sottosierosi; questa distinzione riveste un significato anche clinico e delle implicazioni terapeutiche.
Se desideri saperne di più, clicca qui [I primi sono i meno frequenti, ma sono associati a dismenorrea, metrorragia ed infertilità; se peduncolati possono protrudere nella cavità uterina; sono facilmente aggredibili per via isteroscopica. Gli intramurali sono i più frequenti, talvolta asintomatici, lo diventano per le dimensioni o per un loro sconfinamento verso l’endometrio; si possono presentare con dismenorrea, menorragia e sensazione di compressione addominale. I sottosierosi sono quelli che determinano la compressione delle strutture adiacenti: la vescica anteriormente e il retto posteriormente; se peduuncolati, possono andare incontro a torsione. Non sempre questa distinzione è così netta nella realtà].
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