Embolia polmonare: trattamento endovascolare
Embolia polmonare, introduzione
L’embolia polmonare acuta è una quadro clinico che, potenzialmente, può mettere in serio pericolo la vita di un paziente.
Sulla base di diversi parametri, l’embolia polmonare può essere stratificata in ad elevato rischio, a rischio intermedio, a basso rischio. La stratificazione del rischio è importante, perché presuppone scelte terapeutiche e prognosi differenti.
Le percentuali di mortalità sono elevate quando il paziente si presenta con uno shock emodinamico (molto spesso legata ad una disfunzione del ventricolo destro) e nella prima ora dall’accaduto. Quelli che sopravvivono, se non adeguatamente diagnosticati e trattati, sono a rischio di andare incontro ad una recidiva di embolia o allo sviluppo di una ipertensione polmonare cronica.
Trattamento percutaneo dell’embolia polmonare
Alla base dell’orientamento terapeutico verso una soluzione terapeutica alternativa c’è l’evidenza che alcuni gruppi di pazienti hanno una controindicazione all’effettuazione della terapia fibrinolitica sistemica, o si è dimostrata inefficace. Inoltre l’embolectomia chirurgica difficilmente è praticabile e comporta una mortalità del 19%.
Il trattamento endovascolare dell’embolia polmonare presenta un successo terapeutico dell’80%, con una percentuale di complicazioni del solo 2-4%, rispetto al 20% della terapia fibrinolitica per via endovenosa.
La terapia loco-regionale, effettuata con il catetere, prevede una frammentazione di emboli grossolani, centrali, con il duplice intento di abbassare repentinamente la pressione polmonare e garantire un notevole incremento della perfusione. Quindi migliora le performance del ventricolo destro e migliora lo stato clinico generale del paziente. Inoltre, consente la somministrazione di una dose di farmaco trombolitico concentrato, direttamente all’interno del circolo polmonare (anche se in dosi nettamente inferiori a quelle somministrate per via periferica).
L’opzione terapeutica deve prevedere la frammentazione. Studi sul flusso polmonare hanno dimostrato che l’ostacolo dell’embolo spinge il sangue arterioso polmonare controlateralmente, evitando che il farmaco agisca dove deve esplicare la sua azione e favorendone il rapido lavaggio dal circolo polmonare. L’infusione all’interno del trombo può essere effettuata con un normale catetere da infusione o con l’erogazione di onde sonore ad elevata frequenza
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